sabato 19 ottobre 2013

Tasse e follie


Perché togliere l’IMU, una tassa sulla casa che poteva recuperare almeno 2 miliardi di euro tassando solo il 20% delle abitazioni più lussuse?

I RICCHI sono tanto RICCHI:  

secondo un’indagine della banca d’Italia il 10% delle famiglie più ricche possiede quasi il 45% dell’intera ricchezza nazionale disponibile.

I RICCHI AUMENTANO 

malgrado la crisi: dai dati ISTAT risulta che nel periodo di massima crisi economica, 2008-2009, il numero di italiani super ricchi, con almeno un milione di euro di patrimonio oltre alla casa di proprietà, è passato da 164.000 a 179.000. 

A completare questo quadro di assurdità cito pure il dato sulla distribuzione di redditi degli italiani per “decili”: il 10% della popolazione più ricco ha un reddito che è 11,6 volte più alto rispetto al 10% più povero. Valori da terzo mondo. Siamo quasi all’ultimo posto in Europa (In Svezia lo stesso rapporto vale 6,2 e in Germania  6,9). Dati Eurispes.

Perché il Governo favorisce i ricchi in modo così palese?

martedì 1 ottobre 2013

Strisce pedonali: alzare una mano può salvarti la vita


Le strisce pedonali, inventate dagli inglesi alla fine degli anni ’50 e
immortalate nella famosa foto dei Beatles, stanno avendo un momento di crisi a
causa dei numerosi pedoni stesi durante l’attraversamento, tanto che gli stessi
inglesi stanno valutando se toglierle, mentre in Italia si cerca di risolvere
il problema colorandole o sopraelevandole di pochi centimetri rispetto al manto
stradale, in modo da renderle più visibili agli automobilisti.
Il problema, infatti, nella maggior parte dei casi è proprio questo: l’
automobilista, distratto per i più svariati motivi, non si accorge del pedone
che sta attraversando le strisce, se non all’ultimo momento.
Anche i pedoni hanno comunque le loro responsabilità: alcuni si affacciano
sulla strada e si assicurano giustamente che l’automobilista cominci a frenare
prima di attraversare, altri si buttano all’improvviso sulle strisce, certi del
loro diritto di precedenza.
E’ l’eterna lotta tra Davide e Golia. Visto che i morti ci sono, e non sono
pochi, perché non responsabilizzare maggiormente anche il pedone?

La soluzione può essere questa: quando il pedone decide di attraversare le
strisce alza la mano, in modo da comunicare all’automobilista la sua
intenzione, aspetta che l’auto cominci a rallentare e poi attraversa.

Qualcuno potrebbe obiettare che in questo modo, nel caso di incidente, sarebbe
difficile capire se la colpa è dell’automobilista distratto o del pedone che
non ha alzato la mano. Questo può essere risolto lasciando le cose come sono:
il pedone ha sempre la precedenza. Basterebbe aggiungere una norma che sanzioni
il pedone se non alza la mano, e non aspetta che l’auto rallenti, prima di
attraversare le strisce.

In fin dei conti, visto che la vita in gioco è la nostra, perché aspettare una
norma e non provare ad applicare fin da subito questa semplice regola? Magari,
potrebbe scappare anche un salutare sorriso tra il conducente e il pedone.

Ruggero Da Ros

mercoledì 26 giugno 2013

Metà dell'acqua se ne va nello sciacquone

Dai dati dell’Istat risulta che ogni italiano consuma mediamente 250 litri di acqua al giorno. Questo dato comprende però anche l’acqua impiegata dalle industrie, dai negozi, dagli uffici, dalle scuole e non coincide pertanto con la quantità d’acqua consumata in casa da ogni persona. Ogni studente della nostra classe ha rilevato i consumi della propria famiglia calcolando che per uso domestico ciascun componente consuma tra i 100 e i 150 litri al giorno. Dunque questa è grossomodo la quantità d’acqua che ogni italiano utilizza per bere, cucinare, pulire la casa, irrigare il giardino, farsi la doccia, per igiene personale e per lo scarico del wc. Proprio quest’ultimo è l’esempio lampante di come viene sprecata l’acqua che abbiamo nelle nostre case: ogni volta che si preme il pulsante dello sciacquone ne scorrono infatti circa 10 litri e considerando che quest’azione si compie mediamente dalle 5 alle 7 volte in una giornata, con un veloce calcolo si stima che il 50% dell’acqua potabile usata da una persona viene sprecata in questo modo. Spesso lo si preme addirittura per la semplice presenza nella tazza di un pezzettino di carta o di un capello.
Esistono già delle tecnologie per ridurre la quantità d'acqua dello sciacquone. Basterebbe per esempio installare uno scarico a doppio pulsante che prevede un quantitativo diverso di acqua a seconda delle esigenze personali, ma anche in questo caso ne vengono scaricati almeno cinque o sei litri. Il problema di questi dispositivi, a pulsante, è che sono del tipo “premi e fuggi”, dove l’utilizzatore non può decidere la quantità di acqua. A volte ne bastano solo uno o due litri. L’ideale sarebbe quello di utilizzare dei sistemi “start and stop”, che si possano fermare; oppure, ancor meglio, dei sistemi a “manovella” dove si deve aprire (aspettare) e chiudere, esattamente come un rubinetto, in modo che anche i più pigri vengano coinvolti.
Sta certamente ad ognuno di noi cogliere la necessità di ridurre al minimo gli sprechi di una risorsa fondamentale qual è l’acqua ed usare il meno possibile lo sciacquone, ma quanta acqua potrebbe essere risparmiata se per legge tutte le nuove installazioni di sciacquoni fossero del tipo “start and stop” o addirittura  a manovella?
Lo sciacquone a manovella è il dispositivo ideale per risparmiare veramente tanta acqua.
Perché non renderlo obbligatorio nelle nuove installazioni?
15 marzo 2012
La classe 4C socio-psico-pedagogico
dei Licei “G.A.Pujati” di Sacile PN