martedì 29 dicembre 2015

Il nostro sviluppo inquina per natura

Massimo Fini
Il Fatto Quotidiano, 29 dicembre 2015

Nei giorni di Natale Matteo Renzi ha inaugurato la variante di valico dell’Appenino Tosco-Emiliano. Con una giusta euforia perché era un’opera in gestazione da decenni e che solo ora è arrivata a compimento. In quelli stessi giorni (e ancora oggi) non solo le grandi città ma anche, sia pur in diversa misura, quasi l’intero Paese era sotto una cappa di smog. I due fenomeni sono in correlazione e in contraddizione, sia pur indirette. Non si tratta qui di far propria la critica degli ambientalisti vegani che contestano che la variante di valico ha comportato lo sbancamento di tonnellate di terra, disboscamenti, l’alterazione del paesaggio. I paesaggi così come li abbiamo conosciuti finora, in Italia e nel mondo, siamo destinati a non vederli più, se non attraverso ricostruzioni virtuali rese possibili dalla tecnologia, così come in Cina viene riprodotto un Colosseo che nella realtà non esiste più da secoli e a Las Vegas fra rovine romane artefatte ogni giorno Bruto pugnala Cesare. Né il disboscamento è la causa principale delle famigerate polveri sottili che non sono che un aspetto, parziale, dell’inquinamento globale che sta sconvolgendo il clima in tutto il mondo sviluppato o in via di sviluppo e anche in quello che allo sviluppo non partecipa e nemmeno ne vorrebbe sapere ma ne rimane coinvolto perché l’inquinamento prodotto dai Paesi industrializzati non riconosce, come la Bomba Atomica, i confini.

E allora vediamo come si lega la variante di valico alle polveri sottili. Perché abbiamo costruito questa variante? Perché vorremmo che fosse terminata al più presto la Napoli-Reggio Calabria, anch’essa in attesa da anni? Per rendere più scorrevoli e veloci i collegamenti fra Nord, Centro e Sud Italia. E perché devono essere più veloci? Per poter produrre meglio e di più. Cioè per poter crescere di più. Ma non ci può essere crescita senza inquinamento. L’una include l’altro. Se a Pechino non si può più nemmeno respirare è perché la Cina sta crescendo a ritmi forsennati, da quando, come l’India, è entrata nella logica del modello di sviluppo occidentale. Ciò che dobbiamo fare, in Italia e nel mondo sviluppato o in via di sviluppo, non è mettere ridicoli divieti alla circolazione delle automobili, pannicelli caldi che come dimostra l’esperienza servono a poco o nulla (la notte di Natale a Milano, dove non circolava un’automobile, i livelli di Co2 erano comunque superiori ai già laschi limiti) sperando con apposite danze rituali che arrivi la pioggia in modo che l’inquinamento invece che dall’alto ci arrivi, attraverso la corruzione delle falde acquifere, dal basso infilandosi su per il buco del culo. Quello che dobbiamo fare è ridurre la produzione, che è esattamente ciò che l’attuale modello di sviluppo non ci consente.


Nella notte di Natale Papa Bergoglio sotto la forma dell’ammonimento morale ha fatto il più duro attacco, a quanto io ricordi, almeno a livello di una autorità così importante, al modello di sviluppo industriale: “In una società spesso ebbra di consumo e di piacere, di abbondanza e lusso, Lui ci chiama a un comportamento sobrio, cioè semplice, equilibrato, lineare, capace di cogliere e vivere l’essenziale”. Se seguissimo –parlo naturalmente della parte ricca del mondo- le indicazioni del Papa e cioè non fossimo ebbri di consumo e di piaceri e tornassimo alla sobrietà e all’essenziale crollerebbero, appunto, i consumi, oggi, come sempre, tanto invocati e la produzione. E con essi l’economia dominante. Ma in quel riferimento ad un ritorno all’ ‘essenziale’ e a una vita più semplice c’è anche il succo morale del discorso di Bergoglio. Perché è nell’essenziale che si ritrova quella gerarchia di valori, preconomici, prepolitici, preideologici e, oserei dire, anche prereligiosi che oggi abbiamo perduto, non solo in Italia naturalmente, anche se in Italia in modo più evidente e sfacciato, ma nell’intero mondo così detto sviluppato.

lunedì 28 dicembre 2015

Inquinamento, la Pianura Padana è peggio della Terra dei Fuochi

Sono i dati del ministero della Salute a dirlo: non c'è area italiana più inquinata. Parlare non basta più e nemmeno fermare il traffico. È ora di agire davvero

venerdì 11 dicembre 2015

Morti per inquinamento nella Pianura Padana

Morti per inquinamento. 
Cosa c’è dietro il primato della Pianura Padana



01 dicembre 2015 ore 16:16, di Luca Lippi
Ha fatto piuttosto scalpore il dato evidenziato dall’AEA(Agenzia Europea Ambiente) che ha reso pubblico un rapporto sull'analisi a scala continentale dei livelli dei principali inquinanti presenti nell'aria. L'Italia, al primo posto nella classifica di decessi per inquinamento, nel 2012 ha registrato (stimato) 84mila 400 morti ; il tutto su un totale di 491mila stimati a livello di Unione Europea. Causa del triste primato sono le polveri sottili, classificate in sintesi in PM10 (quelle più grezze) e PM2.5 (classificate come ultrasottili). Le particelle PM2.5 sono quelle particelle con diametro inferiore a 2.5 micron e quindi in grado di raggiungere agevolmente gli alveoli polmonari, la porzione più "nascosta" dei nostri organi respiratori, direttamente in connessione col flusso sanguigno. E' proprio il PM2.5 ad arrecare i maggiori problemi e di conseguenza i maggiori tassi di mortalità.  Di tutto il territorio nazionale (parliamo dell’Italia ovviamente)  la Pianura Padana è l’area con la maggiore concentrazione di inquinamento e di conseguenza col più alto tasso di mortalità per gli effetti dell’inquinamento, qundi rispetto al resto del Paese possiamo definirla una vera e propria anomalia, ma di anomalia non si tratta giacché esiste la spiegazione.

Il problema della Valpadana è legato a due fattori che, sommati, creano un quadro drammatico per quanto riguarda i tassi di inquinamento: 
Elevatissima urbanizzazione, con conseguente immissione in atmosfera di un gran numero e quantità di inquinanti.
Scarso ricambio d'aria (a causa delle Alpi) e netta stratificazione verticale della bassa atmosfera. Questa stratificazione si verifica soprattutto in Inverno, stagione nella quale in regime di alta pressione tutti gli inquinanti rimangono intrappolati in poche centinaia di metri, spesso nei primi 500-600m di quota. In queste situazioni le concentrazioni letteralmente si impennano, superando abbondantemente sia le soglie massime consentite sia quelle considerate nocive per la salute umana. 

 A questo non c’è rimedio ovviamente, la concentrazione di inquinanti è più elevata a causa della massiccia presenza di vaste aree industrializzate, ma la concentrazione non è maggiore rispetto ad altre aree metropolitani e ad alta concentrazione industriale nel resto d’Europa come ad esempio Parigi, Londra  o Berlino che pur immettendo in atmosfera 

http://www.intelligonews.it/articoli/1-dicembre-2015/33928/morti-per-inquinamento-cosa-c-e-dietro-il-primato-della-pianura-padana


martedì 6 ottobre 2015

Come creare verifica scolastica con Google Moduli

Google Moduli può essere utilizzato per creare dei test a cui gli studenti possono rispondere sia da casa, che in classe, da un pc dell’aula informatica oppure dal loro smartphone.
                                   
Gli studenti possono accedere al test da un link, come questo:
http://goo.gl/forms/aBHv9Jsabr , il link può essere spedito via mail, oppure dettato in classe.
I risultati vengono immediatamente registrati in un foglio Excell che si cera automaticamente nella stessa cartella online dove si trova il test.
Per creare una verifica online bisogna avere un account Gmail.

Da Gmail si entra in App … e poi Drive
Quindi a sinistra: Crea …e poi Modulo
(si vedano i tutorial sotto)

Ora si può creare il test.

Correzione automatica del Modulo Google

Per la correzione automatica del vostro test,  una volta dentro il foglio Excell dei risultati, si vada in Componenti Aggiuntivi e si scarichi il componente aggiuntivo FLUBAROO.

Si diano tranquillamente le autorizzazioni richieste. 
Flumbaroo permette di dare alle varie risposte del test un peso diverso. Perché Flubaroo riesca a valutare le verifiche dovete crearne una con le risposte corrette, che Flubaroo prenderà come riferimento.

Poiché il procedimento non è semplice, ecco una serie di video tutorial che in pochi minuti spiegano bene come funziona.

TUTORIAL

1      TUTORIAL GOOGLE MODULI: come collegare l'applicazione

2       TUTORIAL GOOGLE MODULI: creazione verifiche scolastiche, questionari ecc

3       TUTORIAL GOOGLE MODULI: correzione e flubaroo (domande chiuse)

4       TUTORIAL GOOGLE MODULI: correzione, casi particolari e domande aperte


Buon Lavoro 
Ruggero Da Ros

venerdì 2 ottobre 2015

Alcuni chiarimenti sull'ideologia gender

Ciao Daniele,
Mi hai chiesto cosa pensavo della “teoria gender”. Non ne sapevo niente, ho cercato degli articoli e delle trasmissioni radiofoniche con ospiti competenti, trovando solo interventi che negano la teoria e spunti molto interessanti. Ti scrivo quanto ho capito fino ad ora. 
Alla fine di questo testo riporto la documentazione a cui mi sono riferito.

Gender e teoria gender (o ideologia gender), sono cose diverse.

Il termine genere (gender, in inglese), parola entrata nel nostro lessico da qualche decennio, sta ad indicare il riconoscimento del sesso a cui si appartiene, non dal punto di vista fisico (biologico), ma da un punto di vista culturale e sociale. Genere e sesso non sono sinonimi. Inoltre: identità di genere, cioè ciò che ci si sente di essere, non la si deve confondere con il termine “orientamento sessuale” che indica ciò che (cioè chi) ci piace dal punto di vista sessuale.

La “teoria di genere” (teoria gender) non esiste, nel senso che non c’è nessuno che porti avanti questa teoria o che la sostenga. Gli unici che ne parlano sono quelli che la contestano. Esistono cioè movimenti di persone, generalmente associati all’estrema destra cattolica e ad alcuni gruppi “aconfessionali”, che hanno fuso le definizioni di "genderstudies" e "queer theory", risalenti agli anni ’70 e ’80, creando una presunta “gender theory”, per poi contestarla.

Questa teoria ha trovato voce inizialmente in Francia e in Inghilterra. In Italia è arrivata solo in un secondo momento, portandosi dietro il termine inglese. Se si usasse la traduzione italiana, “teoria di genere”, forse tutto apparirebbe meno misterioso (gender si avvicina come suono a parole tipo “androide”, qualcosa di non umano).

La “teoria gender” sostiene, secondo quelli che la contestano, che il mondo omosessuale (con il consenso di una parte del mondo eterosessuale) vorrebbe abbattere le differenze biologiche dei generi (uomo-donna) per "confondere" la mente dei bambini, sfruttando le scuole per indottrinarli ad abbandonare la propria identità sessuale in favore di un genere "indefinito". Essendo una teoria che non ha sostenitori, ma solo detrattori, è anche difficile capire cosa sostiene. In altri casi la teoria sostiene che ognuno può liberamente scegliere la sua identità di genere indipendentemente dal sesso biologico.

Secondo questa teoria si vorrebbe insegnare ai bambini anche a masturbarsi. Cosa che non trova riscontro da nessuna parte. Sembra che il problema sia stato alimentato, in passato, da un errore di trascrizione in alcune linee guida dell’O.M.S.

In pratica la teoria del Gender, secondo chi la nega, è una specie di complotto internazionale che mirerebbe “all’infinocchimento” di tutta l’umanità, appoggiato da una campagna all’interno della scuola italiana, con lo scopo di cambiare l’ossatura fondamentale della società portando i maschietti ad essere femmine e le femmine ad essere maschietti (dalla trasmissione radiofonica Melog di Radio24).

Ministro dell’istruzione Stefania Giannini: “ La teoria gender è una colossale e scandalosa truffa culturale ai danni delle famiglie e degli studenti. Dietro l’omofobia si nasconde un maschilismo di stile ottocentesco, causa di molti aspetti della violenza di genere e dei numerosi femminicidi che ancora avvengono. Non è vero che tutte le componenti della chiesa appoggiano questa teoria, per esempio il vescovo della diocesi di Padova ha diffuso un documento che la condanna.”  (dalla trasmissione Melog di Radio24 del 16/9/2015).

Secondo Emanuele Iannini , scienziato, professore di endocrinologia e sessuologia medica  all’università  “Tor Vergata”, presidente della società italiana di medicina della sessualità (sessuologo di fama internazionale): la teoria del gender si basa sull’idea che ebbe negli anni ’70 uno psicologo americano di nome John Money secondo il quale i bambini nascono come delle “tabule rase” sulle quali si può scrivere qualsiasi cosa dal punto di visita del genere, dell’orientamento e della sessualità. Secondo l’idea di Money: “Se educo mio figlio da femminuccia diventerà una femmina, se educo mia figlia da maschiaccio diventerà un maschio.” Quest’idea, alla base dello spauracchio chiamato gender, è un’idea che si è dimostrata essere completamente destituita da ogni fondamento. Sappiamo al contrario che l’identità di genere ha una solidissima base biologica che si afferma durante la vita fetale.
Un fantastico libro da leggere, che ha vinto il Premio Pulitzer, si chiama Middlesex (Mondadori). Racconta proprio come l’identità di genere sia radicata durante la vita fetale. Lo consiglio sempre ai miei studenti

Sempre E. Iannini dice: a scuola (e non solo) si tende a confondere l’educazione sessuale con la lotta all’omofobia. Sulla prima si possono discutere i tempi e i modi, ma la lotta all’omofobia, e il rispetto delle varie forme della sessualità, compreso quello verso quelli che hanno un diverso orientamento sessuale, non è educazione sessuale ma educazione civica, cioè insegnamento alla convivenza, non si deve mettere in dubbio.
Uno studio scientifico appena diffuso, che sta facendo il giro del mondo, dice che l’omofobia è sostenuta da un tratto di personalità fortemente immaturo, una sostanziale insicurezza e un atteggiamento di paura. L’omofobia è una condizione patologica, cioè malata. (dalla trasmissione Melog di Radio24 del 16/9/2015).

Infine, E. Iannini dice di essere completamente d’accordo con i detrattori della teoria del gender: “Se la teoria è priva di qualsiasi fondamento, se i bambini nascono già con una loro identità sessuale, perché io genitore devo aver paura che una tale teoria possa impattare sulla loro sessualità?”

In Italia il tutto inizia probabilmente nei primi mesi del 2014, quando un gruppo di cattolici Giuristi per la vita, fondato dall’avvocato Giovanni Amato, ha cominciato un campagna di boicottaggio verso degli opuscoli anti-omofobia distribuiti nelle scuole dal ministero delle Pari opportunità.

È probabile che lo scopo principale di quella che il giornale La Repubblica ha definito “la fabbrica del pregiudizio” sia la contrapposizione alla crescente apertura della società verso la famiglia allargata e al matrimonio con persone dello stesso sesso.

Il conduttore della trasmissione Melog di Radio24: questa storia mi ricorda un documento falso, diffuso dalla polizia zarista agli inizi del ‘900. Si chiamava “Protocolli dei Savi Anziani di Sion”, creato per dare l’idea che ci fosse un grande complotto internazionale sionista e massonico basato sulla disgregazione dei valori tradizionali. Anche allora avrebbero detto, questi Savi Anziani di Sion: “Conquisteremo il mondo seminando pornografia, dissoluzione e rovesciando tutti i valori”. Su questo documento falso si è appoggiato gran parte dello sterminio degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.

L’estate scorsa il settimanale l’Espresso ha denunciato in un suo articolo le deliranti linee guida ai genitori (si veda il link seguente) pubblicate dall’associazione antiabortista onlus, ProVita, sulla loro pagina facebook. Riporto alcune righe:

“ASPETTARE CHE ESCA IL P.O.F (piano della offerta formativa) e LEGGERE SE CONTIENE PAROLE COME: educazione al rispetto delle diversità o educazione di genere o educazione sessuale (parole usate per non dire gender, ma che significano proprio quello), e se lo contiene vuol dire che i vostri figli saranno istigati all'omosessualità, che saranno invitati alla masturbazione precoce fin dalla culla, che potrebbero essere obbligati ad assistere a proiezioni di filmati pornografici, fino ad arrivare a correre il rischio di sentirsi obbligati ad avere rapporti carnali con bambini dello stesso sesso. Queste cose sono già accadute nelle scuole in cui il gender è stato sperimentato, Italia compresa, producendo nei minori pianti, svenimenti e danni psicologici irreparabili!”


La “teoria gender” non è solo un tema di discussione tra favorevoli e non favorevoli, ma ha delle ricadute non indifferenti: per paura di contestazioni vengono cancellati nelle scuole molti progetti legati all’educazione alle differenze, riguardanti prevalentemente le violenze di genere.

In Friuli, delle psicologhe sono state accusate di aver insegnato a “toccarsi” ai bambini perché, alla fine di un gioco, il bambino metteva la mano sul petto alla bambina (e viceversa) per capire che i cuori battono tutti allo stesso modo.

Il sindaco di Venezia ha messo all’indice del gender 49 libri, tra cui alcuni di quelli che sono considerati dei capolavori dell’infanzia come il “Piccolo blu e piccolo giallo”  di Leo Lionni.

Ultima notizia di questi giorni, che ha fatto il giro del mondo: l’assessore all’Istruzione e alle Pari Opportunità della Regione Veneto, Elena  Donazzan, ha accusato il preside di una scuola di aver sposato la “teoria gender” perché nel libretto scolastico degli alunni, invece della voce “padre” e “madre”, ha fatto scrivere “1 firma” e “2 firma”, non sapendo, la Donazzan, che questa dicitura si usa nella scuola da decenni.

Ricordo che nelle pagelle scolastiche di quando ero piccolo c’era scritto: “firma del padre o di chi ne fa le veci”. Dovrebbe essere sufficiente per preferire un cambiamento che metta alla pari i due genitori (quando ci sono).

Il Nordest sembra essere l’area più reattiva a questa teoria.

Tra i numerosi articoli che si possono consultare, ne allego due, che mi sembrano riassumere abbastanza bene la questione. Sono quelli usciti nella pagina centrale di La Repubblica del 1 ottobre 2015. Allego anche la citata pagina facebook, con più di 1200 condivisioni (salite nel frattempo ad oltre 2000), dell’assessore Elena Donazzan, la pagina che ha fatto il giro del mondo.  Ecco i due articoli di La Repubblica:



Le due trasmissioni di Radio24, a cui ho fatto riferimento, si possono scaricare in podcast dal sito di Radio24. Puntate di "Melog" del 30.06.2015 e del 16.09.2015.

Infine pubblico il link alla circolare del Ministero dell'istruzione, dell'Università e della ricerca del 15/09/2015  che fornisce chiarimenti e precisazioni sulla cosiddetta "Teoria del gender":

02 ottobre 2015
Un caro saluto

Ruggero



mercoledì 9 settembre 2015

Dentro uno smartphone una sabbia del Congo che provoca tumori...e guerre

Il coltan ottimizza i consumi elettrici e fa risparmiare energia ma contiene uranio con un certo livello di radioattività

Negli ultimi anni la maggior parte della popolazione mondiale sempre più spesso si è indirizzata verso regali di tipo tecnologico ma se per alcuni ciò che ricevono è un regalo, per altri non è altro che mesi di duro lavoro e grande sofferenza. Tutti gli oggetti tecnologici vengono costruiti con un minerale particolare, il coltan, che è composto da una miscela di due ossidi, la colombite e la tantalite. Si presenta sotto forma di sabbia nerastra e contiene una parte d'uranio, elemento con un certo livello di radioattività, che provoca un gran numero di tumori. La parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, la zona del Kivu, zona bellissima dal punto di vista paesaggistico, con clima ideale, né caldo né freddo, e con una natura incontaminata, uno dei polmoni ecologici del mondo, da anni è anche zona di piste clandestine per l'atterraggio di aerei provenienti direttamente dall'Europa, dall'America e dall'Asia che arrivano, caricano la sabbia preziosa e se ne vanno. Il Kivu confina con Ruanda, Burundi e Uganda, è di gran lunga la zona più ricca in assoluto di minerali e risorse di tutto il territorio congolese. Ricca di oro e diamanti, dei quali continua a rifornire i mercati mondiali in modo assolutamente illegale, e soprattutto di coltan. Le miniere di questo minerale assomigliano a delle cave di pietra a cielo aperto, dove il materiale viene estratto a mani nude dai lavoratori, che ne ricavano danni irreparabili. La sabbia viene utilizzata per la fabbricazione di telecamere, cellulari e molti altri apparecchi elettronici, il coltan serve a ottimizzare il consumo della corrente elettrica nei chip di nuova generazione e porta perciò un notevole risparmio energetico. Le grandi multinazionali sfruttano le miniere presenti nel territorio africano e, di conseguenza, i congolesi che ci lavorano, che vengono pagati all'incirca 200 dollari al mese. Un qualsiasi altro lavoratore congolese riceve una paga pari a 10 dollari al mese, perciò c'è una vera e propria corsa per lavorare nelle miniere non solo da parte dei congolesi ma anche di uomini del vicino Rwanda e dell'Uganda. Nel 1998, quando si vengono a sapere le grandi potenzialità di questo minerale, è iniziata anche una vera e propria guerra: i soldi che arrivano dalle multinazionali sono serviti a finanziare la guerriglia delle bande del Rdc, in un conflitto che al 2013 vanta ben 11 milioni di morti. Inoltre a causa della sempre più grande richiesta di materiale informatico il prezzo del coltan è aumentato a dismisura passando dai 2 dollari al kg del 1998 ai 600 dollari al kg nel 2004, periodo nel quale la guerra ha bloccato l'esportazioni del minerale, nel 2006 i prezzi variavano intorno ai 100-120 dollari al kg, nell'anno corrente il prezzo del coltan variano dagli 80 ai 100 dollari al kg. Jean-Léonard Touadi, giornalista ed ex deputato congolese, spiega: «È facile catalogarla come una guerra tribale, secondo categorie occidentali, rimandando a concetti noti di etnie e tribù locali che si contrappongono tra loro. Una guerra lontana, etnica, “roba loro”. In realtà siamo di fronte a “tribù” moderne. I Signori della Guerra che dominano queste terre di nessuno sono estremamente modernizzati: hanno telefoni satellitari, connessioni con grandi banche occidentali e collegamenti con paradisi fiscali, dove i soldi vengono versati direttamente sui conti esteri (rapporti ufficiali dell'Onu hanno certificato questa triangolazione). Vi è un circolo vizioso tra materie prime che escono, fornitura delle armi e la guerra che continua perché nessuno ha interesse a fermarla». Purtroppo non esiste nessuna via per interrompere il mercato del “coltan insanguinato”, l'unica soluzione è una campagna di sensibilizzazione, dato che solamente la pressione dei media può spingere i decisori internazionali a darsi da fare per trovare una soluzione a questa guerra. «È un circuito consolidato e tutti trovano il loro tornaconto, compresi gli Stati vicini, visto che il commercio illegale passa per Kigali e Kampala. Bisogna che se ne parli, che chi legge i giornali si renda conto. E secondo me uno dei motivi per i quali la guerra non finisce è proprio questa. Ciò che mi scandalizza di più è il silenzio», conclude Touadi. Il denaro viene stimato più di una vita umana.

Nicole Perocco - II A liceo classico Dante Alighieri  Trieste

mercoledì 2 settembre 2015

Da padre a figlio

Dal 1980 al 2015: quanto è cambiato il Pianeta nell'arco di una sola generazione?

La rivista "Altreconomia" dedica la copertina del numero 174 (settembre 2015) ai cambiamenti che hanno trasformato il Pianeta nell'arco di una sola generazione, tra il 1980 e il 2015: "Da padre a figlio".

Alcuni indicatori:dalla popolazione alla temperatura media globale, dal numero di auto nel mondo al consumo di acqua, ecc., raccontano mutamenti sociali e ambientali senza precedenti.










lunedì 20 aprile 2015

Il genocidio degli armeni e quelli del XX secolo


Un articolo lungo, ma chiaro ed esaustivo, sui genocidi del XX secolo.


Consigliato a tutti, soprattutto ai ragazzi che devono fare la maturità, visto che potrebbe capitare nella prima prova.  Anche se non condivido le sue considerazioni sei curdi.

Intervista a Yves Ternon
 
Nella notte del 24 aprile 1915 prese avvio il genocidio degli armeni, un’operazione voluta da pochi "intellettuali" turchi, con la copertura del governo. Hitler citò gli armeni per ricordare l’impunità del genocidio, non per prefigurare quello ebraico, alla programmazione del quale, forse, ancora non pensava. Per armeni ed ebrei il contesto bellico fu fatale. Un genocidio esige, oltre all’intenzione criminale, un piano concertato. I nuovi gruppi criminali che possono sostituire lo stato nella realizzazione di un genocidio…

martedì 31 marzo 2015

Come richiedere il PIN online per Dichiarazione Redditi 730



Come richiedere il PIN online Dichiarazione Redditi 730

Entrare nel sito delle Agenzie delle Entrate

Poi cliccare su:

Servizi online (in alto a destra)
Servizi fiscali
Servizi con registrazione
Registrarsi
Registrazione a fisco online
Persone fisiche
Richiedi codice PIN

A questo punto servono due dati:
Il codice fiscale 
e il reddito complessivo presente nella dichiarazione dell’anno scorso (2014)
che si legge qui:

Metà del PIN viene data subito, l’altra arriverà per posta entro 15 giorni.

La dichiarazione sarà disponibile online dal 15 aprile fino al 7 luglio 2015.

ruggero

domenica 22 marzo 2015

Eclissi di sole totale 21 agosto 2017 Stati Uniti

Alcune informazioni sull'eclissi totale di sole del 2017 dal sito dell'Unione Astrofili Italiani

http://divulgazione.uai.it/index.php/Eclissi_solare_USA_2017

Da questo sito risulta che il posto ideale per l'osservazione dell'eclissi sono i dintorni della città di Casper, in Wyoming.


Per vedere in dettaglio le città coinvolte:


Cliccare sill'immagine per avere dimensioni maggiori, oppure si può scaricare da qui:

http://www.eclipse2017.org/2017/maps/whole-us.jpg