martedì 6 ottobre 2015

Come creare verifica scolastica con Google Moduli

Google Moduli può essere utilizzato per creare dei test a cui gli studenti possono rispondere sia da casa, che in classe, da un pc dell’aula informatica oppure dal loro smartphone.
                                   
Gli studenti possono accedere al test da un link, come questo:
http://goo.gl/forms/aBHv9Jsabr , il link può essere spedito via mail, oppure dettato in classe.
I risultati vengono immediatamente registrati in un foglio Excell che si cera automaticamente nella stessa cartella online dove si trova il test.
Per creare una verifica online bisogna avere un account Gmail.

Da Gmail si entra in App … e poi Drive
Quindi a sinistra: Crea …e poi Modulo
(si vedano i tutorial sotto)

Ora si può creare il test.

Correzione automatica del Modulo Google

Per la correzione automatica del vostro test,  una volta dentro il foglio Excell dei risultati, si vada in Componenti Aggiuntivi e si scarichi il componente aggiuntivo FLUBAROO.

Si diano tranquillamente le autorizzazioni richieste. 
Flumbaroo permette di dare alle varie risposte del test un peso diverso. Perché Flubaroo riesca a valutare le verifiche dovete crearne una con le risposte corrette, che Flubaroo prenderà come riferimento.

Poiché il procedimento non è semplice, ecco una serie di video tutorial che in pochi minuti spiegano bene come funziona.

TUTORIAL

1      TUTORIAL GOOGLE MODULI: come collegare l'applicazione

2       TUTORIAL GOOGLE MODULI: creazione verifiche scolastiche, questionari ecc

3       TUTORIAL GOOGLE MODULI: correzione e flubaroo (domande chiuse)

4       TUTORIAL GOOGLE MODULI: correzione, casi particolari e domande aperte


Buon Lavoro 
Ruggero Da Ros

venerdì 2 ottobre 2015

Alcuni chiarimenti sull'ideologia gender

Ciao Daniele,
Mi hai chiesto cosa pensavo della “teoria gender”. Non ne sapevo niente, ho cercato degli articoli e delle trasmissioni radiofoniche con ospiti competenti, trovando solo interventi che negano la teoria e spunti molto interessanti. Ti scrivo quanto ho capito fino ad ora. 
Alla fine di questo testo riporto la documentazione a cui mi sono riferito.

Gender e teoria gender (o ideologia gender), sono cose diverse.

Il termine genere (gender, in inglese), parola entrata nel nostro lessico da qualche decennio, sta ad indicare il riconoscimento del sesso a cui si appartiene, non dal punto di vista fisico (biologico), ma da un punto di vista culturale e sociale. Genere e sesso non sono sinonimi. Inoltre: identità di genere, cioè ciò che ci si sente di essere, non la si deve confondere con il termine “orientamento sessuale” che indica ciò che (cioè chi) ci piace dal punto di vista sessuale.

La “teoria di genere” (teoria gender) non esiste, nel senso che non c’è nessuno che porti avanti questa teoria o che la sostenga. Gli unici che ne parlano sono quelli che la contestano. Esistono cioè movimenti di persone, generalmente associati all’estrema destra cattolica e ad alcuni gruppi “aconfessionali”, che hanno fuso le definizioni di "genderstudies" e "queer theory", risalenti agli anni ’70 e ’80, creando una presunta “gender theory”, per poi contestarla.

Questa teoria ha trovato voce inizialmente in Francia e in Inghilterra. In Italia è arrivata solo in un secondo momento, portandosi dietro il termine inglese. Se si usasse la traduzione italiana, “teoria di genere”, forse tutto apparirebbe meno misterioso (gender si avvicina come suono a parole tipo “androide”, qualcosa di non umano).

La “teoria gender” sostiene, secondo quelli che la contestano, che il mondo omosessuale (con il consenso di una parte del mondo eterosessuale) vorrebbe abbattere le differenze biologiche dei generi (uomo-donna) per "confondere" la mente dei bambini, sfruttando le scuole per indottrinarli ad abbandonare la propria identità sessuale in favore di un genere "indefinito". Essendo una teoria che non ha sostenitori, ma solo detrattori, è anche difficile capire cosa sostiene. In altri casi la teoria sostiene che ognuno può liberamente scegliere la sua identità di genere indipendentemente dal sesso biologico.

Secondo questa teoria si vorrebbe insegnare ai bambini anche a masturbarsi. Cosa che non trova riscontro da nessuna parte. Sembra che il problema sia stato alimentato, in passato, da un errore di trascrizione in alcune linee guida dell’O.M.S.

In pratica la teoria del Gender, secondo chi la nega, è una specie di complotto internazionale che mirerebbe “all’infinocchimento” di tutta l’umanità, appoggiato da una campagna all’interno della scuola italiana, con lo scopo di cambiare l’ossatura fondamentale della società portando i maschietti ad essere femmine e le femmine ad essere maschietti (dalla trasmissione radiofonica Melog di Radio24).

Ministro dell’istruzione Stefania Giannini: “ La teoria gender è una colossale e scandalosa truffa culturale ai danni delle famiglie e degli studenti. Dietro l’omofobia si nasconde un maschilismo di stile ottocentesco, causa di molti aspetti della violenza di genere e dei numerosi femminicidi che ancora avvengono. Non è vero che tutte le componenti della chiesa appoggiano questa teoria, per esempio il vescovo della diocesi di Padova ha diffuso un documento che la condanna.”  (dalla trasmissione Melog di Radio24 del 16/9/2015).

Secondo Emanuele Iannini , scienziato, professore di endocrinologia e sessuologia medica  all’università  “Tor Vergata”, presidente della società italiana di medicina della sessualità (sessuologo di fama internazionale): la teoria del gender si basa sull’idea che ebbe negli anni ’70 uno psicologo americano di nome John Money secondo il quale i bambini nascono come delle “tabule rase” sulle quali si può scrivere qualsiasi cosa dal punto di visita del genere, dell’orientamento e della sessualità. Secondo l’idea di Money: “Se educo mio figlio da femminuccia diventerà una femmina, se educo mia figlia da maschiaccio diventerà un maschio.” Quest’idea, alla base dello spauracchio chiamato gender, è un’idea che si è dimostrata essere completamente destituita da ogni fondamento. Sappiamo al contrario che l’identità di genere ha una solidissima base biologica che si afferma durante la vita fetale.
Un fantastico libro da leggere, che ha vinto il Premio Pulitzer, si chiama Middlesex (Mondadori). Racconta proprio come l’identità di genere sia radicata durante la vita fetale. Lo consiglio sempre ai miei studenti

Sempre E. Iannini dice: a scuola (e non solo) si tende a confondere l’educazione sessuale con la lotta all’omofobia. Sulla prima si possono discutere i tempi e i modi, ma la lotta all’omofobia, e il rispetto delle varie forme della sessualità, compreso quello verso quelli che hanno un diverso orientamento sessuale, non è educazione sessuale ma educazione civica, cioè insegnamento alla convivenza, non si deve mettere in dubbio.
Uno studio scientifico appena diffuso, che sta facendo il giro del mondo, dice che l’omofobia è sostenuta da un tratto di personalità fortemente immaturo, una sostanziale insicurezza e un atteggiamento di paura. L’omofobia è una condizione patologica, cioè malata. (dalla trasmissione Melog di Radio24 del 16/9/2015).

Infine, E. Iannini dice di essere completamente d’accordo con i detrattori della teoria del gender: “Se la teoria è priva di qualsiasi fondamento, se i bambini nascono già con una loro identità sessuale, perché io genitore devo aver paura che una tale teoria possa impattare sulla loro sessualità?”

In Italia il tutto inizia probabilmente nei primi mesi del 2014, quando un gruppo di cattolici Giuristi per la vita, fondato dall’avvocato Giovanni Amato, ha cominciato un campagna di boicottaggio verso degli opuscoli anti-omofobia distribuiti nelle scuole dal ministero delle Pari opportunità.

È probabile che lo scopo principale di quella che il giornale La Repubblica ha definito “la fabbrica del pregiudizio” sia la contrapposizione alla crescente apertura della società verso la famiglia allargata e al matrimonio con persone dello stesso sesso.

Il conduttore della trasmissione Melog di Radio24: questa storia mi ricorda un documento falso, diffuso dalla polizia zarista agli inizi del ‘900. Si chiamava “Protocolli dei Savi Anziani di Sion”, creato per dare l’idea che ci fosse un grande complotto internazionale sionista e massonico basato sulla disgregazione dei valori tradizionali. Anche allora avrebbero detto, questi Savi Anziani di Sion: “Conquisteremo il mondo seminando pornografia, dissoluzione e rovesciando tutti i valori”. Su questo documento falso si è appoggiato gran parte dello sterminio degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.

L’estate scorsa il settimanale l’Espresso ha denunciato in un suo articolo le deliranti linee guida ai genitori (si veda il link seguente) pubblicate dall’associazione antiabortista onlus, ProVita, sulla loro pagina facebook. Riporto alcune righe:

“ASPETTARE CHE ESCA IL P.O.F (piano della offerta formativa) e LEGGERE SE CONTIENE PAROLE COME: educazione al rispetto delle diversità o educazione di genere o educazione sessuale (parole usate per non dire gender, ma che significano proprio quello), e se lo contiene vuol dire che i vostri figli saranno istigati all'omosessualità, che saranno invitati alla masturbazione precoce fin dalla culla, che potrebbero essere obbligati ad assistere a proiezioni di filmati pornografici, fino ad arrivare a correre il rischio di sentirsi obbligati ad avere rapporti carnali con bambini dello stesso sesso. Queste cose sono già accadute nelle scuole in cui il gender è stato sperimentato, Italia compresa, producendo nei minori pianti, svenimenti e danni psicologici irreparabili!”


La “teoria gender” non è solo un tema di discussione tra favorevoli e non favorevoli, ma ha delle ricadute non indifferenti: per paura di contestazioni vengono cancellati nelle scuole molti progetti legati all’educazione alle differenze, riguardanti prevalentemente le violenze di genere.

In Friuli, delle psicologhe sono state accusate di aver insegnato a “toccarsi” ai bambini perché, alla fine di un gioco, il bambino metteva la mano sul petto alla bambina (e viceversa) per capire che i cuori battono tutti allo stesso modo.

Il sindaco di Venezia ha messo all’indice del gender 49 libri, tra cui alcuni di quelli che sono considerati dei capolavori dell’infanzia come il “Piccolo blu e piccolo giallo”  di Leo Lionni.

Ultima notizia di questi giorni, che ha fatto il giro del mondo: l’assessore all’Istruzione e alle Pari Opportunità della Regione Veneto, Elena  Donazzan, ha accusato il preside di una scuola di aver sposato la “teoria gender” perché nel libretto scolastico degli alunni, invece della voce “padre” e “madre”, ha fatto scrivere “1 firma” e “2 firma”, non sapendo, la Donazzan, che questa dicitura si usa nella scuola da decenni.

Ricordo che nelle pagelle scolastiche di quando ero piccolo c’era scritto: “firma del padre o di chi ne fa le veci”. Dovrebbe essere sufficiente per preferire un cambiamento che metta alla pari i due genitori (quando ci sono).

Il Nordest sembra essere l’area più reattiva a questa teoria.

Tra i numerosi articoli che si possono consultare, ne allego due, che mi sembrano riassumere abbastanza bene la questione. Sono quelli usciti nella pagina centrale di La Repubblica del 1 ottobre 2015. Allego anche la citata pagina facebook, con più di 1200 condivisioni (salite nel frattempo ad oltre 2000), dell’assessore Elena Donazzan, la pagina che ha fatto il giro del mondo.  Ecco i due articoli di La Repubblica:



Le due trasmissioni di Radio24, a cui ho fatto riferimento, si possono scaricare in podcast dal sito di Radio24. Puntate di "Melog" del 30.06.2015 e del 16.09.2015.

Infine pubblico il link alla circolare del Ministero dell'istruzione, dell'Università e della ricerca del 15/09/2015  che fornisce chiarimenti e precisazioni sulla cosiddetta "Teoria del gender":

02 ottobre 2015
Un caro saluto

Ruggero